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l’associazione Don Chisciotte presenta:

a TUTTE le RUOTE
RASSEGNA SOCIALE nel quartiere di VILLANOVA
4_5_11_12_ – OTTOBRE 2013
via SAN DOMENICO

VENERDI 4 OTTOBRE

ORE 18.00
is BOXIS de su SARDU
Is chi faint CAMINAI su SARDU in su MUNDU de oi

Su 4 de mesi de ladàmini si torraus a pinnigai apari po arrexonai de sardu e in sardu.
Eus tzerriau a artistas, operadoris culturalis, aministradoris, òminis e fèminas chi funt traballendi po su sardu e cun su sardu dònnia dii, de annus e annus.
Donniunu at a contai sa sperièntzia cosa sua, fainas, strobus e ideas chi si podint agiudai a mandai ainnantis su sardu in sa sotziedadi de oi, cun is mèdius de oi.
Seis totus cumbidaus a benni e a arrexonai cun nosu, po fai a biri ca custa est una batalla de totus e ca Casteddu est pronta a fai sa parti chi ddi spetat po su sardu.
Ant a chistionai: Alexandra Porcu, Matteo Murgia, Perdu Perra, Ivo Murgia, Michele Atzori, Alessandro Pintus, Frantziscu Medda, Lele Pittoni, Alessio Mura, Tore Cubeddu, Antonella Puddu, Riccardo Pittau, Enrico Lobina, Amos Cardia, Paolo Zedda, Claudia Aru, Quilo e àterus.
Totus podint pigai su fueddu e nai su chi ndi pensant de sa chistioni.

ORE 20.00
APERITIVO/CENA

ORE 21.00
MARIO BRAI feat. ARROGALLA
in concerto

SABATO 5 OTTOBRE

ORE 18.00
GIASSUS
storie di TERRA, di SARDEGNA e di altri LUOGHI
reading con
GIACOMO CASTI
e IVO MURGIA
musiche di
ARROGALLA

ORE 20.00
APERITIVO/CENA

ORE 21.00
TAKOMA
in concerto

in piazza spazio giochi per i BAMBINI

Speriamo di vedervi in tanti e confidiamo come sempre nella vostra pubblicità

Vi ricordiamo inoltre che l’iniziativa non gode di nessun contributo pubblico
ovvero è interamente autofinanziata e realizza grazie al contributo volontario dei soci.

Una polemica garbata con Riccardo Mura

Bolognesu: in sardu

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Riccardo Mura ha pubblicato la sua proposta di intervento linguistico sul Blog di Paolo Maninchedda: http://www.sardegnaeliberta.it/?p=6226

In questo modo la sua proposta è diventata più o meno ufficiale: adesso non si può fare a meno di concludere che questa sia più o meno la proposta di uno degli schieramenti politici in campo alle prossime elezioni regionali.

Stando così le cose, e visto anche l’intevento di Giagu Ledda su questo blog (http://bolognesu.wordpress.com/2013/08/30/proposta-de-importu-mannu-de-riccardo-mura-dessolis/#comments), non potevo fare a meno di chiedere dei chiarimenti su un passaggio della proposta che suscita perplessità.

La domanda che ho postato è la seguente: “Un solo appunto a questa ottima proposta: perché viene usata la definizione del sardo come “sistema linguistico” e non lingua?”

È passata esattamente una settimana dalla mia domanda e ancora non ho ricevuto alcuna risposta.

Io adesso la risposta la esigo da potenziale elettore.

In una proposta politica usare l’espressione “sistema linguistico”, anziché “lingua”…

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Critica all’intervento di Mura

Come al solito, ci ritroviamo di fronte ad una domanda da parte di Roberto Bolognesi.

Oggi, nel suo blog, ha fatto la domanda, basata su un altra domanda, fatta da Giugu Ledda prima.

“Un solo appunto a questa ottima proposta: perché viene usata la definizione del sardo come “sistema linguistico” e non lingua?”

Allora. Il problema di Riccardo Mura è che a quanto pare non sa, cosa significa “lingua storica” nella terminologia sociolinguistica della Romanistica degli ultimi, diaciamo 50 anni, e in più lo confonde con il concetto di “dialetti primari”, ovviamente perché non ha mai letto i testi di uno dei più grandi Romanisti Eugenio Coseriu.

Bene. I “dialetti primari” sono i dialetti a base latino-volgare, cioè quelli che sono nati direttamente nella dinamica del tempo dal latino. Tutti i “sistemi linguistici” da Mura elencati sono “dialetti primari”. Ogni dialetto in Italia, Spagna, Francia ecc. con la base latina è un “dialetto primario”, per esempio lo è il calabrese, il piemontese, il navarro-aragones, l’asturiano, il campidanese e il sassarese.

Alcuni di questi “dialetti primari” sono poi diventati “lingue storiche”.

“Dialetti e lingue d i v e n t a n o storiche ed è per questo motivo che in alcuni casi è molto difficile rispondere alla domanda ‘lingua o dialetto?‘, siccome in alcuni casi il processo non è ancora finito e non è ancora arrivato alla sua destinazione […].” (Coseriu: 1980: 108).

Per capire meglio tutto questo, si dovrebbe fare un analisi testuale e leggere roba che hanno scritto linguisti, così come l’ho fatta io per esempio nell’articolo:

“Perché il sardo è una lingua”.

Uno prima di occuparsi di sociolinguistica solo la domenica di pomeriggio, dovrebbe capire la differenza tra questi termini, non solo usati da Coseriu, che tra l’altro ha introdotto anche altri termini linguistici nella Romanistica, ma anche termini relazionati a tutta una scuola di pensiero.

Entrandone ancora un pochino di più, dovremo ammettere nolens volens che il “sardo-corso” e il “ligure” fanno parte della “lingua storica” italiana e anche del “sistema linguistico” italiano e non di quello sardo. Questo è così per definitionem.

Mura, butta tutto in una grande pentola e fa finta che tutto ciò che si parla in Sardegna fosse uguale e che abbia pari prestigio, quando non è così. In questo momento, il sardo non ha lo stesso prestigio dell’italiano, ma il tabarchino, non ha neanche lo stesso “prestigio” del sardo perché non è una “lingua storica”, il sardo invece lo è.

Detto questo, non sto parlando di “valori” personalmente, per me il sardo non ha più “valore” di altre lingue o dialetti, ma perdersi in discussioni politiche di linguistica, ignorando la linguistica e la sua terminologia, mi sembra molto pericoloso.